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La Vita di Gesù Cristo

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Il libro venne pubblicato in prima edizione nel 1876 con uno scopo preciso: difendere la divinità di Cristo, la Sua opera di redenzione, le prerogative della Sua Chiesa nel clima dell’anticlericalismo ottocentesco. I fondamenti della Fede erano ormai messi in discussione, quando non apertamente oltraggiati da un assalto falso e maldestro ma allo stesso tempo pericolosissimo per le anime dei fedeli.
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TITOLO: Vita di Gesù Cristo

PRESENTAZIONE:

"C’era dunque bisogno di rendere popolare una corretta narrazione della Vita dell’Uomo–Dio, permettendone una larga fruibilità.

Fu in questo particolare contesto che al Cavaliere Rem Picci venne un’idea: bandire un concorso per promuovere opere de-dicate allo scopo di riabilitare nella verità – ma allo stesso tempo in modo accessibile al grande pubblico – la figura di Cristo. L’opera di Padre Isidoro da Guarcino fu premiata.

Anche La Civiltà Cattolica non mancò di presentare il libro con parole di forte encomio, che suonano così: L’essere stata quest’opera premiata in un concorso, di cui furono giudici personaggi ragguardevoli per dottrina e pietà, rende superfluo ogni nostro elogio. Solo avvertiamo un pregio, il quale certamente non fu l’ultimo a determinare l’animo dei giudici in suo favore; ed è che il chiaro Autore più che alla erudizione, ha avuto riguardo alla pietà scartando, così egli dice, tutte le difficoltà che c’ingombrerebbero il cammino, e non sarebbero utili alla pietà di chi in quella (Vita) vuole ispirarsi; aggiungendo soltanto quello che la chiarezza e la edificazione comune domandano. Il che verrà ad innamorare della lettura di essa quanti sono studiosi della verace pietà, semplici o dotti che siano, essendo scritta, anche per le qualilà dello stile, in maniera che veramente adegua lo scopo prefisso.

Una delle particolarità dell’opera è appunto la fruttuosa estensione – con un utile intervento dell’Autore volto a chiarificare e spiegare alcuni passaggi di dottrina – dei dialoghi e delle dichiarazioni presenti nel Vangelo. Inoltre, per facilitare la lettura, il volume è diviso in 29 Capi, ciascuno introdotto da una brevissima sintesi del contenuto". (dalla nota editoriale) 

INDICE:

Nota delle Edizioni Radio Spada, p. 11
Mappa della Palestina al tempo di Gesù, p. 13
A chi leggerà, p. 15
Proemio, p. 17
Саро І, p. 21 – Regnando in Giudea Re Erode, l’Arcangelo Gabriele predice a Zaccaria, Sacerdote e già vecchio, che da Elisabetta sua consorte, sterile e avanzata anch’essa negli anni, gli sarebbe nato un figliuolo a cui avrebbe posto nome Giovanni, e che lo stesso Zaccaria, per non aver prestato fede all’Angelo, sarebbe rimasto muto sino all’esito dell’avvenimento. Non molto tempo dopo, Elisabetta diviene gravida secondo l’annunzio.
Capo II, p. 25 – L’Arcangelo Gabriele annunzia a Maria, unita in matrimonio a Giuseppe, come avrebbe concepito Gesù Figliuolo di Dio per virtù dello Spirito Santo. Poi ella si reca presso Elisabetta, dalla quale vien salutata Madre di Dio. E dopo esser dimorata con lei tre mesi, e avere assistito alla nascita del Battista, se ne ritorna in Nazareth.
Capo III, p. 33 – Genealogia di Gesù secondo i due Evangelisti Matteo e Luca. Tornata Maria da Ebron, vedendo Giuseppe quello che era avvenuto in lei, si pone in cuore di abbandonarla. Ma istruito dall’Angelo sulla verità del fatto, ritiene con sé la sua consorte. Poi, essendo uscito l’editto di Cesare Augusto che ordinava il censo di tutte le genti soggette al romano impero, Giuseppe con Maria si reca per questo oggetto in Betlemme donde erano oriundi. Ivi nasce Gesù Cristo, la cui nascita è annunziata dagli Angeli ai pastori. Nell’ottavo giorno è compito il rito della Circoncisione.
Capo IV, p. 41 – Giunto il tempo della Purificazione, Maria si reca col suo sposo Giuseppe a Gerusalemme per compiere nel tempio le prescritte cerimonie. Tornati a Betlemme, i Magi commossi dallo splendore della stella, vengono ad adorare Gesù, cui offrono ricchi doni, e l’Angelo li avvisa di non tornare da Erode, il quale, vedendosi deluso nel desiderio di scoprire il nato Redentore, comanda la strage dei bambini. Giuseppe è avvisato a fuggir subito in Egitto; ma, dopo la morte di Erode, gli è ordinato di ritornare, e si ferma in Nazareth. All’età di 12 anni, Gesù è trovato a disputare nel tempio, e tornato in patria seguita ad essere sottomesso ai suoi genitori.
Capo V, p. 53 – Il Battista comincia il suo ministero col predicare il battesimo e la penitenza. Molti corrono a lui, anche dei Farisei e Sadducei, i quali, confessando i loro peccati, sono da lui battezzati. Lo stesso Gesù si reca da Giovanni a ricevere il battesimo, e nell’atto che si aprono i cieli, lo Spirito Santo discende sopra di Esso, e si ode la voce del divin Padre.
Capo VI, p. 59 – Dopo il battesimo, Gesù si ritira nel deserto e di-giuna per quaranta giorni. Superate le tentazioni del diavolo, gli Angeli si accostano a lui, e lo servono. Torna poi presso le rive del Giordano, mentre il Battista agli inviati dai Giudei manda dire sé essere il Precursore di Cristo non il Messia. Giovanni rivede Gesù e lo saluta col nome di Agnello di Dio. Andrea e Pietro sono i primi fra i discepoli a conoscere Gesù, poi Filippo, che va ad annunziarlo a Natanaele. Quindi Gesù si reca in Galilea, assiste alle nozze di Cana, e cambia l’acqua in vino.
Capo VII, p. 67 – Gesù va a celebrar la Pasqua in Gerusalemme, e per la prima volta scaccia i negozianti dal tempio. Circa le feste pasquali, Nicodemo, uno dei principali fra i Giudei, si reca notte tempo da Gesù, e conversa con lui. Lasciata Gerusalemme, percorre la Giudea con alquanti discepoli, e vi battezza per loro mezzo. Anche Giovanni seguita a battezzare; ma, presa occasione dall’emulazione dei suoi discepoli, rende di nuovo testimonianza a Gesù col dichiararlo di sé assai più degno. Qualche tempo dopo Giovanni è fatto imprigionare da Erode.
Capo VIII, p. 73 – Messo il Battista in prigione, Gesù dalla Giudea se ne va nella Galilea. Prima di passare per Samaria, converte presso Sichem la donna Samaritana con molti altri suoi concittadini. Quindi ritorna in Cana, e assente risana il figlio del Regolo che dimorava in Cafarnao. Poi, declinando la sua patria, si stabilisce in Cafarnao stessa, da dove va e viene, percorrendo la Galilea. Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni sono eletti definitivamente a suoi discepoli.
Capo IX, p. 83 – Dopo la pesca, Gesù rientra in Cafarnao e libera un indemoniato, e risana dalla febbre la suocera di Pietro. Poi, uscitone un’altra volta, ripercorre la Galilea, predicando e operando prodigi. Ritornato in Cafarnao, risana il paralitico, e poco appresso, recandosi sulle rive del mare, chiama Matteo dal banco della gabella. Finalmente nell’andare a risuscitare la figlia di Giairo, per la strada risana una donna che pativa flusso di sangue.
Capo X, p. 91 – Gesù va a Gerusalemme per la festa di Pasqua, e vi risana un infermo da trentotto anni paralitico. Confuta i Giudei che lo rimproverarono per aver fatta tal guarigione in giorno di sabbato. Passando per un campo coi discepoli, questi colgono delle spighe per mangiarsi il grano, ma ne sono biasimati dai Farisei perché l’avevano fatto pure in giorno di sabbato. Avviene lo stesso un’altra volta a riguardo di Gesù che a un pover’uomo risana la mano inaridita. Sono confutati trionfalmente.
Capo XI, p. 97 – Gesù, stando presso al mare, istruisce le turbe, e sana ogni sorta di malattie. Poi sale il monte, veglia la notte in orazione, quindi fra i discepoli sceglie dodici Apostoli, ai quali, come pure alle turbe, dirige un lungo discorso ch’è un capolavoro di sapienza, compendio magnifico di tutta la cristiana dottrina, ed è detto comunemente il discorso sul monte. Di qua discendendo nella regione di Cafarnao, monda un lebbroso, ed entrato nella città libera dalla paralisi il servo del Centurione.
Capo XII, p. 117 – Gesù parte da Cafarnao e se ne va nella città di Naim, dove risuscita il figlio di una vedova. Giovanni Battista, per acquetare i suoi discepoli, ne manda due a Gesù affinché intendessero chi fosse. In questa occasione Egli biasima l’impenitenza dei Giudei, in specie delle tre città di Corozain, Betsaida e Cafarnao.
Capo XIII, p. 123 – Si racconta la storia della famosa peccatrice, la quale ottiene da Gesù il perdono dei suoi peccati. Poi in Cafarnao guarisce l’indemoniato cieco e muto, e in questa occasione sono rimproverati i Farisei della loro perfidia. Con molte parabole istruisce le turbe presso al mare. Recasi a Nazareth, e quindi va attorno pei paesi della Galilea.
Capo XIV, p. 133 – Gli Apostoli sono inviati a predicare nelle terre d’Israele. In questo frattempo il Battista è fatto decapitare da Erode. Tornati gli Apostoli dalla predicazione, Gesù si ritira con essi nel deserto di là dal mare della Galilea dove accade la moltiplicazione dei pani. Nella notte calma la tempesta, e libera i suoi da pericoli. In Genesareth risana molti ammalati, e conce-de ai demoni di entrare in un gregge di porci. Quindi nella Sinagoga di Cafar-nao espone la magnifica e sublime dottrina dell’Eucaristia. 
Capo XV, p. 147 – Gesù rimprovera Scribi e Farisei perché biasi-mavano gli Apostoli del non lavarsi le mani nel mangiare. Presso Tiro e Sidone libera dal demonio la figlia della Cananea. Presso al mare, risana molti infermi e rimoltiplica i pani. Stando in Cesarea, Pietro lo confessa Dio, e ne riceve in premio il Primato. Gesù annunzia la sua passione agli Apostoli, e dopo non molto succede la sua Trasfigurazione. Scaccia poi il demonio dal lunatico, e riannunzia la sua morte e risurrezione. In Cafarnao ordina a Pietro di pagare il tributo. 
Capo XVI, p. 159 – Gesù parte dalla Galilea, e passando per una città della Samaria vi dà una lezione di masuetudine agli Apostoli. Quindi va a Gerusalemme per la festa dei Tabernacoli, ove predica intorno a sé e alla dottrina ricevuta dal Padre. E perdonata l’adultera che gli vien presentata dai Farisei, guarito il cieco nato, espone molte altre notabili verità.
Capo XVII, p. 173 – Gesù percorre la Giudea, e vi manda settantadue discepoli a predicare. Tornati, li istruisce nella modestia, e rende poscia azioni di grazie al Padre. Ammaestra lo scriba arrogante con l’esempio del Samaritano. In Betania è ricevuto ospitalmente da Marta. In casa del Fariseo, nel tempo del desinare, redarguisce i vizi della sua setta. Riferitagli l’uccisione di alcuni Galilei, eccita tutti alla penitenza. 
Capo XVIII, p. 181 – Gesù nella festa della Sagra rimprovera di bel nuovo l’incredulità dei Giudei, che perciò vogliono lapidarlo. Sottrattosi al loro furore, sen va di là dal Giordano, dove il Battista aveva cominciato a predicare. Molti accorrono ad ascoltarlo e ad essere sanati da malori. Quivi disputa coi Farisei sul matrimonio, divorzio e celibato, e dichiara in proposito le sue dottrine. 
Capo XIX, p. 193 – Gesù propone altre parabole che riguardano principalmente i peccatori e i ricchi. Annunzia guai a chi scandalizza i piccoli, e insegna che si deve pregare senza stancarsi. 
Capo XX, p. 207 – Dimorando ancora Gesù nei confini della Giudea, gli è recato l’annunzio della malattia di Lazzaro; e, sapendolo morto, sen va in Betania e lo risuscita. Molti perciò credono in lui; ma i Capi con i Sacerdoti ne ordiscono la morte. Quindi se ne ritorna nello stesso luogo, vicino al deserto, nella città di Efrem. Essendo imminente la Pasqua, si determina di tornare a Gerusalemme per celebrarla, passando prima per Gerico, dove risana diversi ciechi e opera altre meraviglie, e poi per Betania, dove giunse sei giorni innanzi Pasqua, e dove, stando a cena in casa di Simone il lebbroso, Maria sorella di Lazzaro, gli unge il capo e i piedi con preziosissimi unguenti.
Capo XXI, p. 219 – Dopo aver cenato e pernottato nel castello di Betania, Gesù si reca il giorno appresso in Gerusalemme, ove entra in trionfo, acclamato con voci di giubilo. Quindi nel tempio risana ciechi e storpi, e vi tiene vari discorsi. Alla sera, si reca in Betania, sull’Oliveto, e vi dimora la notte (II dal Sabbato).
Capo XXII, p. 225 – Il giorno appresso, di buon mattino, Gesù uscito di Betania, fa inaridire istantaneamente il fico. Giunge a Gerusalemme, e scaccia i mercanti dal tempio. I Capi della città seguitano a congiurare contro di lui. Alla sera ritorna all’Oliveto (III notte).
Capo XXIII, p. 227 – Nel ritornare a Gerusalemme, il giorno seguente, gli Apostoli si meravigliarono di vedere il fico maledetto interamente seccato. Nel tempio Gesù disputa con moltissimi, e propone una quantità di parabole assai istruttive. Predice la rovina di Gerusalemme. Sul fare della sera riparte di bel nuovo e, sedendo sull’Oliveto, spiega agli Apostoli quando la città sarà distrutta, e annunzia la fine del mondo. Predice poi che, fra due giorni, egli sarà condannato, e passa la notte (IV) nello stesso luogo.
Capo XXIV, p. 243 – Nella mattina seguente Gesù ritorna a Gerusalemme. I Farisei si adunano a nuovo consiglio per mandarlo a morte. Giuda ne pattuisce il tradimento. Alla sera si riconduce in Batania (V notte). 
Capo XXV, p. 247 – Gesù mangia con gli Apostoli l’Agnello pasquale. Finita la cena legale, e fatta la lavanda dei piedi, sedendo di nuovo a mensa, prenunzia il tradimento di Giuda. Quindi istituisce l’Eucaristia, e manifesta il traditore col dargli una porzioncella di pane intinta nel suo piatto. Appena costui l’ebbe ricevuta, investito da Satana, se n’esce dalla Apostolica Compagnia (VI notte).
Capo XXVI, p. 255 – Uscito Giuda dal Cenacolo, gli Apostoli contendono fra loro chi fosse maggiore; ma Gesù reprime questa intempestiva sollecitudine. Predice a Pietro la sua caduta. Poi tiene un lungo discorso che viene chiuso con una sublime orazione al celeste Padre per la salvezza degli Apostoli e di quanti in Gesù avrebbero creduto. 
Capo XXVII, p. 261 – Gesù, mentre prega il suo divin Padre, è costernato per la sua vicina morte, e suda sangue. Tradito poi da Giuda, è consegnato nelle mani dei suoi nemici. È condotto innanzi ad Anna, e da questo innanzi a Caifa. Rispondendo alle domande che gli vengono fatte, è percosso di uno schiaffo, e trattato con derisione e scherni. Pietro lo rinnega tre volte. 
Capo XXVIII, p. 269 – Gesù è condannato dal concilio, e quindi condotto a Pilato. Giuda, riconoscendo il malfatto, si impicca ad un albero. Pilato, dopo aver tentato in mille maniere di liberare Gesù, pur confessando la sua innocenza, scrive contro di lui la sentenza di morte. Viene dunque crocifisso sul Calvario in mezzo a due ladri. Uno di questi lo maledice, mentre all’altro è assicurato il paradiso. I soldati si spartono le vesti di Gesù. Per tre ore, le te-nebre si diffondono su tutta la terra; e sull’ora nona, Gesù, chinato il capo, muore. Nel frattempo avvengono vari altri prodigi. La morte di Gesù è veramente quella di un Dio. 
Capo XXIX, p. 289 – Le Marie, il terzo giorno dalla morte di Gesù, vanno di buon mattino al sepolcro, ma trovano che era risorto. Gesù, dopo la risurrezione, appare più volte ai suoi Apostoli e discepoli. Quaranta giorni dopo, li conduce in Betania, e di qui, avendoli prima benedetti, ascende al Cielo, dove risiede alla destra di Dio. 
Epilogo, p. 305.

PAGINE 320 formato A5

© 2021 Edizioni Radio Spada

ISBN 9788898766710

PREZZO: € 19 + spese di spedizione

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